Come avere un contatto con gli E.T.
Marco Marsili
𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮: Come si può avere un contatto con gli extraterrestri e quali sono le implicazioni che ne derivano?
𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗠𝗮𝗿𝘀𝗶𝗹𝗶: Sono loro che decidono chi contattare e l’implicazione è che poi devi dedicargli la vita. Quello che possiamo fare noi per dimostrare la disponibilità al contatto è mettere in pratica le opere di misericordia: cercare di amare il prossimo come noi stessi, dire sempre la verità, dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati, anche in forma simbolica (con l’acqua e il cibo spirituali, la conoscenza). Lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni e il nostro mentore Pier Giorgio Caria, ad esempio, lo fanno in entrambe le maniere: concretamente, attraverso associazioni di beneficenza come Funima International Onlus, e allegoricamente, trasmettendo le loro conoscenze in convegni e seminari.
La messa in pratica dei valori universali è un aspetto importante; ovunque noi riusciamo ad arrivare, dobbiamo farlo. Successivamente, cerchiamo una collaborazione con chi è già in contatto con questi esseri. A me sono stati indicati i due che ho nominato prima perché Giorgio Bongiovanni è notoriamente in contatto – anche se io direi proprio uno di loro in mezzo a noi – con le potenze celesti e con la sfera spirituale e cosmica, mentre Pier Giorgio Caria è un “programmato”, un ambasciatore di questa grande Verità.
Nel nostro piccolo, anche noi e i nostri collaboratori abbiamo avuto, e abbiamo, esperienze con la realtà extraterrestre. Avrei tanti aneddoti di persone che hanno iniziato a collaborare con noi o, soprattutto, con i personaggi citati prima, e che poi hanno avuto esperienze. D’altronde, gli extraterrestri sono i nostri datori di lavoro, anche se a livello economico non danno alcun guadagno, quindi è normale che ci si abbiano delle relazioni. Poi, le modalità di questa interazione vanno approfondite perché non si possono banalizzare in quattro parole.