Il problema del contatto
Pier Giorgio Caria
Domanda: Ci hai spiegato che questi esseri possono materializzarsi e smaterializzarsi a loro piacimento. Se per loro non c’è nessun pericolo perché si devono servire dei medium umani? Perché non vengono a presentarsi?
Pier Giorgio Caria: Lo pensi tu che non c’è nessun pericolo, ma ti sbagli enormemente. Il problema non è tanto comparire o scomparire, quello già lo fanno: compaiono, scompaiono, vengono filmati. Antonio Urzi organizzava degli incontri nei giardini pubblici qualche anno fa; in uno di questi 70 persone li hanno visti arrivare ed avvicinarsi con le loro astronavi.
Si calcola che nel mondo oltre 100 milioni di persone abbiano visto gli UFO. Il problema non è vederli, il problema è il contatto, cioè l’interazione tra le loro società e la nostra, perché dopo che li abbiamo visti i nostri potenti continuano a distruggere il mondo, a fare le guerre. Il problema è il cambio della società terrestre: servirebbe un atterraggio, un’interazione dove i loro esperti, grazie alla superiore scienza che possiedono, prendano in mano la nostra situazione e ci risolvano i problemi (inquinamento ecc.). Il guaio è che se tentassero di farlo tutti i potenti del mondo utilizzerebbero i media per dire che ci sono gli alieni che ci invadono, e gli farebbero la guerra. Un contatto senza il loro consenso scatenerebbe una guerra che non farebbe altro che anticipare la nostra morte. Siccome questo non può accadere, gli Extraterrestri cosa fanno? Cercano di portare avanti un processo di acculturamento di fasce della società il più ampie possibili attraverso il passaparola, perché i media non lo fanno.
Io sono un documentarista, ho lavorato con televisioni nazionali ed internazionali, e questi discorsi non me li fanno fare. Se faccio un documentario o una serie per spiegare tutto questo non andrà mai in onda, mi chiudono i finanziamenti.
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Il tema è molto complesso perché si aggancia a quel corpus di leggi che regolano la nostra evoluzione in quanto entità spirituali. Noi non lo comprendiamo adesso, ma quando io parlo non è il mio cervello o la mia lingua, sono IO, essere spirituale in questo momento dotato di un corpo. Noi non siamo gente che ha uno spirito, siamo spiriti che temporaneamente hanno un corpo. Se noi non entriamo nel profondo di questa conoscenza non riusciremo a capirli; non riusciremo a capire il problema del contatto se valutiamo solo secondo i nostri parametri. Purtroppo, abbiamo il vizio di metterci noi come punto di riferimento, ma stavolta non va bene, dobbiamo cercare di capire il LORO punto di vista.
Ti assicuro comunque che il contatto ci sarà, ma secondo i progetti e i parametri che hanno stabilito gli esseri divini.