Una nuova visione della vita per un nuovo mondo
Pier Giorgio Caria
Noi, amici, dobbiamo uscire da questa manipolazione ed unificare sotto la scienza la visione della vita.
Quale scienza?
Non certo quella umana. Abbiamo bisogno di un’altra scienza, e la scienza che ci può unificare è la scienza di questi popoli che ci stanno visitando. La loro tecnologia e la loro immensa capacità tecnico-industriale, economica e logistica è in grado di portare nel nostro mondo migliaia e migliaia di astronavi, piloti inclusi, e prova l’enorme potere che hanno questi esseri, per noi inarrivabile.
Noi non riusciamo, ad oggi, a lanciare nello spazio migliaia di astronavi che vadano a visitare altri mondi: non ne abbiamo la forza industriale, non abbiamo la forza specialistica, gli astronauti, e non abbiamo un sistema produttivo né tantomeno un’economia in grado di sostenerne lo sforzo.
Questi popoli ce li hanno, l’hanno fatto, ed è una prova scientifica. Lo ha appena ammesso la Marina militare americana; ne parlano come una minaccia e hanno ragione, ma non sono una minaccia per noi popolo, sono una minaccia per loro in quanto potere.
La visita extraterrestre, che è a favore del popolo, per i potenti è una minaccia perché rischia di fargli perdere le comode poltrone, e di conseguenza i lauti stipendi, pagate dal nostro lavoro. I militari non lavorano, distruggono; gestiscono armi e spendono un’enormità di soldi in cose di cui l’umanità farebbe volentieri a meno. Io non ho bisogno di carri armati, portaerei, caccia militari o bombe nucleari.
Portatevele via, non le voglio ‘ste robe nel mio pianeta! Dobbiamo, quindi, uniformare il nostro pensiero sotto la logica di una scienza che dimostra con i fatti l’enorme potere che ha; un potere di bene, evolutivo, non autodistruttivo. Il cuore della missione extraterrestre è questo.
É da settant’anni che siamo sorvolati da questi oggetti in maniera intensiva, da settant’anni che controllano attivamente tutti i siti nucleari militari del mondo e che distruggono tutti i tentativi di esperimenti nucleari in orbita. Nemmeno uno gliene hanno lasciato fare.
Abbiamo le testimonianze dei militari che lo confermano, e lo dicono sia i russi che gli americani, che sono le due maggiori superpotenze nucleari. Abbiamo bisogno di questa scienza ed il motivo della loro presenza qui, tra i più importanti, è quello di inoculare nella nostra società una nuova visione della vita. Non si può costruire una nuova società e risolvere un problema col vecchio.
Continuiamo a cambiare partiti politici ma la testa degli uomini che ne fanno parte è sempre la stessa; non hanno una nuova visione della vita e quindi non potranno rinnovare il vecchio per costruire il nuovo, è illogico. Abbiamo bisogno di nuove idee, di nuove visioni della vita, ma com’è possibile in un tempo dove il popolo ragiona come i ricchi? I ricchi vogliono i soldi, il successo e il potere, e il popolo vuole lo stesso.
Chi farà la rivoluzione?
La rivoluzione non è scendere in piazza, urlare, “fare i matti” e poi pigliare manganellate o proiettili di plastica negli occhi. La rivoluzione è, innanzitutto, un cambio radicale del proprio stile di vita, che non può essere conformato ad un sistema criminale che distrugge il pianeta ed impoverisce i popoli.
Devi riformare la tua vita, solo dopo hai il diritto di protestare, e solo così vinceremo: se noi facciamo il cambio a casa nostra nessuno ci viene a manganellare, nessuno ci può fermare. Scendere in piazza a fare disastri avalla solo il fatto che loro hanno il potere.
Se io sono libero e sovrano, a chi devo chiedere il permesso? A nessuno. Se io devo andare da un altro a chiedergli i miei diritti significa che sono un suo schiavo, che sto andando dal mio padrone a chiedergli di concedermi qualcosa.
Ma se io voglio, come voi del resto, dal padrone non ci vado, e divento io stesso il padrone della mia vita, disegnandola e riprogettandola come piace a me. Chi me lo può vietare? Se desidero farlo lo posso fare, infatti l’ho desiderato e l’ho fatto.
Non sono sceso in piazza a chiederlo a Grillo, a Di Maio, a Salvini o a Silvio. Siamo ingannati. Qualsiasi sforzo, qualsiasi idea di liberazione parte necessariamente da una nuova visione della vita. Grazie ai messaggi che hanno divulgato nel mondo tramite i contattisti (Eugenio Siragusa, George Adamski, George Van Tassel, Giorgio Bongiovanni ecc.) e che dovremmo studiare, gli extraterrestri ci mettono a disposizione un enorme bacino di conoscenze.
Sappiamo dalla religione che c’è il progetto divino del Nuovo Regno. Il Nuovo Regno è una nuova società, ma prima che Cristo possa scendere e fare il Nuovo Regno ha bisogno dei cittadini, di gente che ragioni con una logica antitetica allo stile di vita materialistico della società di oggi.
Dobbiamo, quindi, rinnovare la nostra vita, non andare a chiedere ad un politico, ad un presidente, un ministro, un re o un imperatore che ci dia qualcosa. Io non voglio qualcosa, voglio una situazione del mondo totalmente diversa, opposta a quella che c’è stata fino ad oggi; perché quella che c’è stata fino ad oggi ha provocato il terribile sfacelo della società umana: un pianeta distrutto, migliaia di bombe nucleari, inquinamento dappertutto, la Big Pharma che, per mantenere il mercato, ci avvelena con ogni sorta di prodotto chimico.
Non mi piace questa società, voglio una società diversa, e se noi ci organizzeremo e lo vorremo con tutto noi stessi la avremo, lo faremo. Siamo la maggioranza, quelli che ci comandano sono “quattro gatti”! Poco tempo fa un istituto di Zurigo ha condotto una ricerca dalla quale è scaturito che “il mondo è in mano a circa 700 persone”.
700 contro 7 miliardi e stanno vincendo! Grandioso, hanno avuto un progetto e l’hanno realizzato! Noi, invece, dipendiamo dai loro progetti, ci fanno danzare come i pupi siciliani: lo spread, la crisi economica, il MES… sono il loro giochino, il loro teatrino dell’inganno.
La scienza extraterrestre è a nostra disposizione se solo lo vogliamo. Il rinnovamento dell’essere umano e del mondo è un processo propriamente didattico: si studia, si acquisiscono nuove cognizioni e le si applicano un po’ alla volta.
Questo processo rende possibile, nell’arco del tempo necessario a ciascuno a seconda delle proprie condizioni e capacità, una radicale trasformazione della nostra realtà. Se ogni essere umano trasformasse la propria realtà avremmo vinto, avremmo trasformato il pianeta. Tutti dobbiamo farlo.
È un lavoro personale e intimo. Io non posso cambiare la vostra vita, ognuno deve cambiare la propria, perché il quid cognitivo che vi trasmette l’esperienza diretta non è spiegabile né acquisibile attraverso un libro, un video, un racconto o delle immagini.
È come un sapore: il sapore non può essere trasmesso in nessun modo se non attraverso un’esperienza diretta. Allo stesso modo la rivoluzione, la nuova vita, non può essere l’esperienza di un altro perché ognuno è un universo a sé, ha una sua specificità unica nella creazione.
Ciascuno di noi deve arrivare alla Verità, che è oggettiva, attraverso un percorso ed un tempo che sono soggettivi. Poi ci unificheremo nella Verità, ma il cammino è soggettivo, attraverso l’oggettività di una scienza che dimostra con la forza dei fatti il suo enorme potere.
La scienza che manifesta la visita extraterrestre significa anche un’altra cosa importante: c’è un enorme potere, se vogliamo anche “militare”, che ha la capacità di dare l’ordine a migliaia di astronavi di venire sulla Terra. Qui non esiste un potere di questo livello.
Chi ha dato quest’ordine, evidentemente, dalla sua posizione di smisurato potere, aveva in testa qualcosa di importante per noi umani. Certo, poi magari ci rientrano anche gli animali e i vegetali, ma principalmente il progetto extraterrestre è indirizzato a noi, al popolo.
Ovviamente se vi sto parlando di questo è perché ne ho avuto esperienza: sono un ex macchinista ferroviere e la mia vita è stata trasformata completamente ed in un modo inimmaginabile solo grazie a questa scienza e a questi esseri che mi hanno dato (e mi danno) supporto nel lavoro di divulgazione che faccio.
Loro sono qui amici, ed esercitano un potere reale in grado di intervenire concretamente nella nostra vita.